Giorni Deserti Songtext

Lory Muratti

von Lettere Da Altrove

Giorni Deserti Songtext
Non avevamo mai desiderato così tanto
l'arrivo della bella stagione
ma l'estate sembrava un miraggio
come i canottieri verso sera
Tu continuavi a vederli scivolare veloci
a tagliare il lago
seppur avessero smesso di allenarsi
da almeno due settimane
Le ambulanze in lontananza e il silenzio attorno
erano ormai i nostri soli compagni di scommesse
Scommettevamo su qualsiasi cosa
sull'ora a cui si sarebbero presentati i Germani
a riscuotere dalle tue mani
la loro dose di cibo quotidiano
su chi si sarebbe addormentato per primo
sulle probabilità
che uno dei due smettesse davvero di fumare
su chi avrebbe trovato la prossima cosa
sulla quale scommettere
su quando ne avremmo sentita passare un'altra
L'eco delle sirene pareva la notte
farsi più lungo del normale
erano rare, ma erano profonde
Un lamento amplificato
dalle strade ormai da giorni deserte
Giorni deserti
di lune annegate nel mattino
di albe confuse da tramonti venuti a sciogliersi
nel sole del mezzogiorno
per illuderci che fosse ancora sera
la sera prima, la vita di prima

Giorni deserti
di lune annegate nel mattino
di albe confuse
di tramonti venuti a sciogliersi
per illuderci che fosse ancora sera
la sera prima, la vita di prima

La crepa si insinuò leggera e iniziò a mostrarsi
soltanto quando i giorni presero a scomparire del tutto
Non sapevamo più se fosse Marzo o già Aprile
e decidemmo così di provare a difenderci
Iniziammo a vestire sempre di tutto punto
rispettavamo gli orari
illudendoci che saremmo stati in grado
di tenerci in piedi a vicenda
Un tandem perfetto
che provava a non perdere il controllo
ma che procedeva senza conducenti
I nostri corpi erano lì mentre noi eravamo Altrove
Non potevamo ancora distinguerla
ma la crepa cresceva sotto ai nostri piedi
Ne avevamo soltanto un vago sentore
e così parlavamo piano
come se ci potessero sentire da una stanza accanto
come se quel silenzio a cui ci eravamo arresi
fosse un silenzio d'hotel

Giorni deserti
di lune annegate nel mattino
di albe confuse
di tramonti venuti a sciogliersi
per illuderci che fosse ancora sera
la sera prima, la vita di prima