Claudio Baglioni

Medley Folk: Ragazza Di Campagna - I Vecchi - Un Po' Di Più - Fotografie - Vivi - Le Vie Dei Colori
--Chiudi a chiave la porta mi fai un poco pena un ceffone sul viso a letto senza cena Quel rossetto a tuo padre non è andato giù e ti bruciano ancora quelle cinque dita mentre asciughi gli occhi ma non sei pentita "Babbo me la paghi, domani scappo via" Ti avvicini allo specchio sfili via la gonna mica male le gambe sembri già una donna un bottone poi un altro e la camicia e voilà vola sopra il comò e le scarpe più o meno la stessa fine quelle calze pian piano come hai visto al cine poi ti alzi in piedi e quel che avevi non l'hai più Guardi in giù se il tuo seno è un po' di più se è un po' cresciuto tiri su i tuoi capelli fai le facce strane come in un film muto Sarà  peccato giuro Songtextenon lo faccio più caro Gesù Giuseppe Maria siate la salvezza dell'anima mia --I vecchi sulle panchine dei giardini succhiano fili d'aria e un vento di ricordi il segno del cappello sulle teste da pulcini i vecchi mezzi ciechi i vecchi mezzi sordi i vecchi che non dormono di notte seduti in pizzo al letto a riposare la stanchezza si mangiano i sospiri e un po' di mele cotte i vecchi senza un corpo i vecchi senza una carezza i vecchi un po' contadini che nel cielo sperano e temono il cielo voci bruciate dal fumo dai grappini di un'osteria i vecchi vecchie canaglie sempre pieni di sputi e consigli i vecchi senza più figli e questi figli che non chiamano mai   --sirene di navi urlavano al vento la radio passava le pubblicità le labbra accostate ancora una volta ed una carezza ancora un filo di sole entrò nella stanza sulla poltrona i nostri paltò parole inghiottite e sguardi bambini e come poterti dire che tu eri più del vino più del pane più della pelle delle ossa più più dei sassi più dell'erba più più di tanto più di tutto più più dei tetti più del porto più dei cavalli  e delle giostre più più di un mese più di un anno più un po' di più ---un azzurro scalzo in cielo il cielo matto di marzo e di quel nostro incontro al centro tu poggiata sui ginocchi e il vento sui capelli e sui tuoi occhi qui l'ombra cade giù dalla tua mano un orizzonte di cani abbaia da lontano tu aggrappata alla ringhiera di una tenera e distratta primavera pomeriggio lento e un po' svogliato maggio è andato via un dito sotto il mento e gli uccelli fuggono infilando il verde dove la città si perde la pioggia fina salta sopra i marciapiedi noia moschina e tu tu guardi ma non vedi che è finita e tra le dita non ci sono che fotografie --cosa vuoi di più che avere il solo guaio delle nubi e un sole nella pelle su quelle spiagge di vernici e di silenzi e bere a sorsi piccoli i tuoi baci come fontanelle mattino presto e code splendide di primavera stanchi di vento e non di noi cosa vuoi di più entravamo in quella casa senza tende senza niente dentro e al centro su una sedia sopra il mondo ci amavamo in un abbraccio sospirato come un ballo lento e con le labbra morse e pallide c'inseguivamo l'ultima nostra faccia vivi eravamo come aria semplice vivi eravamo come fuoco giovane a cuore nudo vivi eravamo come acqua umile vivi come terra fertile --o bella mia io vado via e non ti porto con me c'è un viaggio che ognuno fa solo con se perché non è che si va vicino perché un destino non ha un mattone vuole esser casa un mattino divenire chiesa ed il matto che c'è in me che si chiede che cos'è vuole diventare qualche cosa e sarà una strada senza fine sotto ad una spada o su una fune a cercare il mio Far West a trovare il Santo Graal una corsa brada oltre il confine una luce prenderò per te là fuori quando io camminerò le vie dei colori o bella mia o bella ciao o bella mia e festa stia e festa sia quando arriverai anche tu camminando le vie dei colori (Grazie a fr per questo testo e a gabriella spaccavento per le correzioni) Aus Songtexte Mania