Murubutu

Le Notti Bianche
Claver Gold (Claver Gold Claver Gold) Murubu (Murubu Murubu, Tripla X-Fila) Questa è Le notti bianche Fuori canta un temporale, dentro uguale Maremoto sensoriale Passeggiare per andare, per tornare Animo crepuscolare Fuori canta un temporale, dentro uguale Maremoto sensoriale Passeggiare per andare, per tornare Animo crepuscolare Seh seh seh seh E lei aveva l’aria dolce di una vita amara Seh seh seh seh Che seminava tempesta, tempesta, tempesta Seh seh seh seh E nella notte il mondo lievita e lui le dedica Ogni nevicata perché vedica, vedica, vedica L’aria che sotto lo zero sposta le nubi dal cielo Copre la Luna ed appesantisce il mio passo leggero Sposta la neve che sosta a cumuli sul mio sentiero Io mi confondo dentro la notte vestendo di nero Fiori appassiti sui davanzali nei viali smarriti SongtexteRisate roche di fumatori incalliti Che si trasformano in liti su quei bicchieri branditi Da mani gialle e gremiti dalla tristezza che non li ha guariti Io mi promisi che mai avrei risposto agli abbai Di cani soli a tre zampe in bilico su quei rosai Solo fornai, farine secche di impasti di guai Luci soffuse di TV accese ferme sulla Rai Tutto d’un tratto le sensazioni vengono interrotte Più che svanite direi lenite o del tutto ridotte Anche la neve si congelava dentro le condotte Gli occhi di lei negli occhi miei solo per quella notte Abito bianco di luna, occhi di rara fortuna Dentro la bruma vidi spostarsi il suo passo di piuma Triste e leggiadra, lei che vagava senza meta alcuna Su quella strada che sa di lei e il suo ricordo profuma Danza su un ago, balla sfasata ed in festa Ora lo indosso nel cuore, non me lo tolgo di testa È come un pallido abbraccio che più lo scaccio e più resta Torna bussando sul vetro appannato e freddo della mia finestra Seh seh seh seh E lei aveva l’aria dolce di una vita amara Seh seh seh seh Che seminava tempesta, tempesta, tempesta Seh seh seh seh E nella notte il mondo lievita e lui le dedica Ogni nevicata perché vedica, vedica, vedica Passava di fretta sfidando la luna in bellezza Seguendo il richiamo della nenia del vento di terra Laddove il tempo era opaco come in un quadro di Rembrandt E il cielo era un lago e ogni onda di brezza spostava ogni stella E lui si spinse ogni notte fino alle dune e le alture Per poterla incontrare di nuovo: un uomo e due lune E la città della notte era una vecchia del luogo in costume Le sue collane di luce tremavano in coro nel fiume Tra i locali illuminati e i passaggi dei taxi giù in strada Un blu fenomenale vestiva i teatri e ogni statua Luminarie fulminate, la loro sintassi sdentata Luminando ogni viale, cercando i suoi passi di fata E se l’avesse incontrata davvero, a un tratto inattesa Sarebbe rimasto d’incanto dopo tanta ricerca Ma dichiararsi in un lampo non sarebbe stata una pena Perché le aveva parlato già tanto anche quando lei non c’era E in fondo chi era? Una maga nera, una dama austera E lui l’avrebbe ammonita per quegli occhi tristi e il candore Una fata vera, una baiadera, una naiade greca Che gli aveva piantato germogli di enigmi nel cuore Poi un giorno la vide entrare dentro la metro Lui la raggiunse di scatto, lei giunse ad un passo dal vetro E nel momento più adatto al contatto esatto in quell'attimo Si bloccò lì d’impatto ad un tratto decise di tornarsene indietro Se n’era accorto all'istante, tutto d’un colpo come in un corto Dopo averla cercata tutte le notti, dopo quel giorno Non esiste realtà che resti all'altezza del sogno Lei non sarebbe stata più quella più bella del solo ricordo Seh seh seh seh E lei aveva l’aria dolce di una vita amara Seh seh seh seh Che seminava tempesta, tempesta, tempesta Seh seh seh seh E nella notte il mondo lievita e lui le dedica Ogni nevicata perché vedica, vedica, vedica, vedica Aus Songtexte Mania