Brusco

Al Primo Piano, Scala B, Interno 3
Qui ce lavoro qui ce vivo e ce son nato e in questo scantinato che mi madre ha partorito vent'anni dopo ora mamma mi ha lasciato qui so rimasto e non me so piu trasferito modestamente per me non ce sta un segreto in qesto palazzo al civico 8 di via Primo ma ancora oggi nemmeno io ce credo a quello che è successo anni addietro al primo piano questa è una storia d'amore tradimenti e de delitti che lascera i capelli dritti, l' occhi zuppi e il core amaro e non far caso a chi cerca distrazione perchè qui ce vo attenzione pazienza ao, sia chiaro dal giorno della tragiedia qua fuori che pende c'è un cartello grande con scritto che se vende ma nonostante il prezzo sia più che dimezzato l'appartamento al primo piano, scala b, interno 3 è ancora vuoto e disabitato e il dirimpettaio ch'è davero un tipo strano giuira che c'è qualcuno che festaggia e fa baccano la moglie invece sente i versi Songtextedi chi l'amore e non si cura di far piano era il 4 dicembre 2013 e lo ricordo come fosse adesso io stavo per chiudere la portineria quando mi vedo Mario Serva maritato da 30 anni con Rossella Vittore, uscito vestito da signore e ho pensato ma guarda sta carogna pure la sera di natale confonde chi è l'amante e chi ha sposato eh si Mario Serva aveva un'amante, ma non un'amante passeggera di una sera o poco più una seconda moglie Cluadia Curci, anche lei felicemente sposata il fatto almeno qui nel palazzo era di dominio pubblico non fosse altro per i continui litigi che Mario e Rossella facevano davanti a tutti con la moglie infatti Mario usciva si e no du volte l'anno con quell'altra voglia de, ar cinema, a cena fuori, in vacanza, alle feste con l'amici come quella sera lui si incamminò verso parco barone dove Claudio parcheggata già lo stava aspettando amore mio tu non sai quanto mi piaci il nostro primo bacio sembra che sia stato ieri ora non so come farei senza i tuoi baci con quella rompi palle di mia moglie in mezzo ai piedi le rise forte e chiese mo che gli hai inventato a quella poveraccia andò gli hai detto che eri mi marito gioca a carte l'amici direi che per un pò potemo sta senza pensieri e cosi andarano alla festa e mangiarono e bevvero e ballarono e poi si scambiarono i regali piu belli e costosi di quelli fatti ai relativi sposi e fecero l'amore nel loro covo segreto dalll'altra parte della città quando erano le 2 o le 3 del mattino venne il momento di seperarsi Clauia guidava e Mario indicava la strada di casa nonostante la tarda ora si trovararono bloccati nel traffico dovuti al fatto che tutti i semafori erano impazziti e ad ogni incrocio c'erano guidatori impantanati e inferociti trascorsi dieci minuti senza fare neanche un metro sentirono dietro le sirene di un ambulanza in lontanza avvicinarsi e Mario preoccupato per l'orario e la reazione della moglie al suo ritorno escogitò la soluzione disse a' Cluadia segui sta ambulanza e lei ubbedì passarono tra le macchine in fila osservati con disprezzo e seza il minimo imbarazzo seguirono quel mezzo di soccorso sei un genio del male disse Claudia e siamo pure fortunati fa proprio la strada nostra dopo largo capital new night(??), cè via natti franco (??) e poi ce il parco e anche quando il traffico era diminuito per gioco rimasero incollati all'ambulanza che continuava a fargli strada superato parco Barone l'ambulaza voltoò per via Perciballi e poi di nuovo a sinistra proprio qui su via Primo Brown e si fermò credetemi qui, proprio al civico numero 8 davanti alla mia portineria io ero a casa quella notte e vidi tutto dentro al palazzo il caos soccorsi per le scale che salivano al primo piano tra i condomini preoccupati fuori dal portone invece pareva tutto ovattato con Mario Serva dall'altro lato della strada pietrificato aggrappato allo sportello per non cadere e se ne stava rigido neanche fosse un pino con il terrore che cresceva mano a mano cadde in ginocchio e si fece bianco in viso quando vide la moglie da lontano si mise a correre per andarale vicino ma l'ambulanza se ne andò via a tutto spiano come da un fulmine colpito dal destino Mario si accorse di quanto era fagianooo e io che avevo tenuto aperto il portone per far uscire la barella su cui la povera Rossella si trovava avevo potuto vedere la paura che lo tormentava, il dolore, il senso di colpa che avvolgeva(??) nel cuore di Mario Serva allora mi avvicinai e lo sentì pregare ti prego ascoltami Gesù prendi la mia vita in cambia se la vuoi a Claudio giuro che non la rivedrò più non ci sara nient'altro tra di noi ma anche Claudia come me lo sentì e le si spezzò il cuore Mario infatti non si era accorto che lei intanto lo aveva raggiunto con la macchina la guardò duramente l'ultima cosa che avrebbe voluto in quel momento era avvicinarsi ancora a lei l'incarnazione della sua colpa ma non c'era tempo da perdere nè il lusso di una scelta allora aprì lo spertello e urlò alla donna di partire all'inseguimento dell'ambulanza la stessa che pochi minuti prima seguivano col cuore allegro via di corsa, in macchina zitti fuori invece si sentiva la sirena e se ne vedava la luce da lontano cosi Mario disperato riproverò la donna di andar piano lei rimase in silzeio ma lui col cuore in gola e il sangue alla testa la trattò tanto male da farla piangere però le sue lacrime anzi che tenerezza ebbero risposta ancora piu durezza e Mario non poteva sopportare che Claudia piangesse perchè offesa mentre Rossella era in ambulanza distesa e disse basta non ti voglio più vedere non ci dobbiamo piu vedere ho una moglie da accudire e a cui voglio bene insomma la scaricò e scaricò su di lei tutto l'odio e il disprezzo che in reltà nutriva per sè stesso nemmeno ciao le disse nemmeno lo sportello della mahccina chiuse si precipitò senza voltarsi alla ricerca della moglie in ospedale e lei il marito gli chiese il dottore si dottore la prego mi dica che sta bene purtroppo no si tratta del suo cuore bisogna essere pronti a tutto quel che viene posso vederla 2 minuti per favore si ma farla emozionare non conviene e quanto entrò rivide il primo amore anche se a letto e con gli aghi nelle vene Rossella amore mio sono qui sono qui non te devi preoccupare, Mario tuo è qui poi pianse a dirotto, una fontana avrebbe voluto dirle tutto dell'uomo che era stato e confessarle ogni peccato e ogni puttana ma per vigliaccheria o per stare agli ordini del dottore non fece altro che bagnare le lenzuala di lacrime, di rimorsi e tanto amore Rossella nel vederlo distrutto però già sapeva tutto sapeva di Claudia di quelle prima e ormai sentiva la morte lì vicina però voleva bene a Mario e nonostante tutto non voleva condannarlo al rimorso per la vita tanto lo amava che in quel momento, forse l'ultimo gli fece proprio la notte di Natale, il più bel dono che secondo me si possa fare un moribondo che non pensa alla sua sorte per anterporre il bene di chi gli è più caro e che persino ad passo dalla morte lascia in dono un ultimo regalo tranquillo Mario lo so quanto mi vuoi bene non affannarti a trovare le parole dopo un intera vita vissuta insieme sono capace di leggere il tuo cuore Mario passò la notte in corsia pregando e piangendo piangendo e prengando e maledicendosi per le sofferenze inflitte a quella santa che persino li sul letto di morte si era presa cura di lui più che di se stessa e poi crollò fnche balzò di scatto dalla sedia a causa del trambusto di infermieri che entravano e uscivano dalla stanza di Rossella e poco dopo calò il sollenne annucio del dottore siamo maledetto tutto quanto il cielo sia maledetto io come marito ho perso il bene più grande che avevo e quando l'avevo non ho mai mosso un dito da Natale Mario Serva è rimasto confinato quassù al primo piano, scala b, interno 3 non si cura ed è rinsecchito come i vecchi soprattuto all'inizio, dopo il lutto il palazzo gli si era stretto intorno e tutti a turno lo andavano a trovare con una scusa o l'altra per tirarglie su il morale la cognata gli portava pranzo e cena e il venerdì gli spicciava pure casa io ogni volta che salivo per la posta o per qualche favore me se stringeva er core na batosta sembrava impazzito da dolore e la casa era diventata un santuario per la moglie eretto in suo onore con dozzine e dozzine di foto alle pareti un tempo spoglie e Claudia intanto soffriva da morire e non poteva certo rassegnarsi così senza una spiegazione dopo anni e anni di amore e di passione passava ongi giorno però Mario non voleva saperne di verderla non le apriva il portone tanto meno la porta a di casa quelle che volte che lei riuscia a sgattaiolare le scale ed attacrsi alla campanello [ oh mario mario oh mario marioo oh ario mario ] eccoce arrivati alla mattina di venerdì 14 febbraio Claudia era proprio qui di fuori in macchina e quando incrociammo lo sguardo lei si precipitò verso di me come se non aspettasse altro e disse la prego me lo faccia incontrare dalla morte di Rossella non sono riuscita mai a vederlo se non dal lontato al funerale la prego abbiamo tanto di cui parlare persino un monolocale da pagare per favore mi faccia salire signora mia che vuole che le dica quell'uomo e stato chiaro e risuluto e nella vita pena contro pena è sempre al piu debole che devo dare aiuto ma al mio rifiuto Claudia mi ha spinto ed è schizzata su al primo piano ed è arrivata proprio mentre la cognata d Mario stava uscendo dalla porta dopo aver rassettato e per di più vide Mario in accappatoio che la salutava con un lungo abbraccio allora claudia colma di rabbia passione e gelosia, prese coraggio e parti di corsa e arrivò con foga alle spalle della donna travolgendola e colei la porta di casa facendo irruzione all’interno con un ruzzolone Mario in accappatoio la cognata mai vista prima ma soprattutto tutte le foto di Rossella sul muro furono per Claudia un colpo troppo duro prese una seggiola e muro dopo muro abbattè il santuario appeso alla parete guardava Mario con il cuore duro disse da diavolo sei diventato un prete m’hai abbandonato come se non fossi nessuno te se scordato de gli anni passati insieme me parlavi de vecchiaia e futuro mo che sei libero te sei messo in catane la cognata di Mario sel’ era svignata sbattendo la porta di casa quindi quando avvenne la tragedia di cui vi sto parlando né io né gli altri condomini potemmo fare nulla per intervenire Claudia colpiva le foto e profanava il tempio della defunta moglie e Mario perse la testa sorpreso dalla sua stessa forza le saltò addosso afferrandola con tutte e due le mani e bloccandole i polsi lei era la donna della mia vita urlò sì mo’ che è morta la donna della tua vita ma quando era viva te sentivi te un morto vicino a lei a Mario l’hai fatta santa e vabbè però tu sei uguale e spiccicato a me e noi non semo santi semo n altra razza siamo peccatori e chi ci ammazza l’uomo fece valere la forza e le tappo la bocca per non sentire più quelle parole cosi brutte alle sue orecchie e così vere e inchiodò Claudia al pavimento e mentre lei combatteva come poteva lui le premeva sempre più forte una mano sulla bocca e l’atra al collo finché arrivò la morte e l’assassino solo con sé stesso capì che aveva fatto e chi era stato il problema era averlo fatto adesso e non il giorno prima di essersi sposato prese un coltello e disse una preghiera sì bucò il collo e cadde sanguinante lo ritrovammo più tardi lì dov’era tra le foto della moglie e il copro dell'amante Io non credo a queste cose ma come vi ho detto le storie che se sentono qui nel palazzo raccontano di Mario e Claudio fantasmi che vivono ancora insieme in quella casa oh sia chiaro io non ce credo ai fantasmi ripeto ma se fosse tutto vero mi chiedo perché Mario ancora lì con l’amante e non altrove con la moglie forse una volta morta Rosella non l’ha più voluto con sé o semplicemente è così che funziona quando due persone muoiono contemporaneamente nello stesso posto ritrovandosi imprigionati lì per sempre ma se fosse cosi, se fosse una condanna penso litigherebbero anziché amoreggiare e festeggiare come dicono i vicini quindi c’ho pensato un po’ su e mi sono fatto un’idea adesso che siamo alla fine dopo tanto sangue e tanto sentimento il marito inconsolabile infelice secondo me optò per un altro tradimento fanno baldoria questo e quello che si dice e Mario a quanto pare mo’ è contento non con la santa ma con la peccatrice sempre lì in quell’appartamento al primo piano scala b interno 3. -BRUSCO- Gi3o per BRUSCO Aus Songtexte Mania