Ultimavera

Atoni D'ego
Credo di aver legato all'amo l'ego E giù nella profondità degli abissi La tenia che dormiva nell'ozio con astio ha divorato i miei vizi Ma l'eco di un monologo antico sull'onda di un lamento notturno rimbalza sull'orlo di un cirro e di colpo raggiunge saturno ma l'eco di un monologo antico in cui l'uomo si guarda riflesso rimbalza sull'orlo di un cirro ed osserva dell'uomo egli stesso Nei colpi di sonno dei camionisti Nei falli da tergo dei centrocampisti Nei tagli alle mani dei muratori E nelle matite degli scrittori c'è un verme che latita senza meta appeso ad un amo sarà una preda andrà nella bocca di una sirena che lo sputerà tramortito a riva Ti amo disse un giorno un pesce all' altro senza puntualizzare nel verbo l'inganno che già l'esca nell'empio e lucente mare pareva un fiammifero travolto dal sale Songtexteche già l'esca del nobile sentimento pareva una barca di carta soffiata dal vento Nei colpi di sonno dei camionisti nei falli da tergo dei centrocampisti nei tagli alle mani dei muratori e nelle matite degli scrittori nei versi che cantano il fallimento nei sensi di colpa e nel turbamento ho letto metafore alla deriva ed allegorie perse in una stiva (Grazie a Pietro per questo testo) Aus Songtexte Mania