Ennio Rega

Shaker
Le ganasce sullo sterno la poesia comincia così la vampa riempie la nuca di agguati Non c'è più una stazione adagiato su un frangente è scomparsa ogni traccia di vita recente Tutto balla di cactus rammollisce il cervello ha una visione così imprecisa del mondo il sentimento Ancora prima di sentire percepisce i passi ancora prima di vedere non riesce a distrarsi Il mio pianto è vecchio la mia risata troppo giovane primavera precoce piogge tardive in estate Shaker Shaker non diventa mai presente affondo nello stordimento umano che livella il mondo L'odore è l'attimo da far parlare è un distacco che ha una distanza da penetrare la poesia E' l'infanzia da cui a fatica emergo è la realtà su cui finalmente svengo Il mio pianto è vecchio la mia risata troppo giovane primavera precoce piogge tardive in estate Shaker Shaker non diventa mai presente affondo nello stordimento umano che livella il mondo (Grazie a maria per questo testo) Aus Songtexte Mania